L'isola di plastica

E' in mezzo all'oceano Pacifico, vicino alle Hawaii, è una sconfinata zattera di rifiuti plastici alla deriva.

Il mare di plastica cresce e si espande di anno in anno. A causa del gioco delle correnti qui confluiscono i rifiuti galleggiante, per l'appunto prevalentemente di plastica, gettati in mare o abbandonati sulla terra ferma e trasportati in mare dai fiumi e dal vento. Rispettivamente il 20% dal mare e l'80% dalla terra.

La plastica si disintegra lentamente in pezzi sempre più piccoli sino a dimensioni microscopiche.

Così la plastica entra nella catena alimentare di organismi grandi, piccoli e planctonici. Avvelenando loro ci avveleniamo anche noi, così una bottiglietta di acqua minerale abbandonata nel 1990 durante i mondiali di calcio può tornare al legittimo proprietario sotto forma di cancro allo stomaco o di leucemia...

Non abbandoniamo la plastica nell'ambiente, ne va della nostra salute e di quella dei nostri figli e dei loro figli...

6 commenti:

bruno corriani ha detto...

stò girando per proporre!!!
La mia proposta è di atrezzare una nave baleniera con reti adatte a pescare la plastica che si è accumulata,montare un semplicissimo imianto di triturazione ,udite udite...produrre direttamente in loco delle piattaforme galleggianti da mettere ai poli per salvare gli orsi e tenere la superfice del mare ferma in modo che possa ricominciare il processo di congelamento del acqua salata.
Spero che a qualcuno interessi questa idea e che la porti avanti...è un businnes perfetto,ecologico e moralmente giusto

Bart ha detto...

Questo corriani è un genio, come si suol dire con una fava ha preso 4-5 piccioni!

bravo corrado, considerami fra i tuoi sostenitori e finanziatori

Anonimo ha detto...

gli abitanti della terra di tutte le civiltà hanno lasciato opere di grandezza e bellezza inestimabile a noi che distruggiamo tutto con l'illusione del benessere.

Bruno ha detto...

ad oggi il problema è serio ed irrisolto.Se le pareticelle radioattive liberate dalle centrali giapponesi cominciassero a ruotare assieme alla plastica avremo un minestrone micidiale da digerire .Purtroppo, a parte l' amico barth, non siamo in grado di programmare un intervento vero e serio verso questo enorme problema.L' uomo è l' unico animale che non si cura del futuro dei propri figli.

Bruno ha detto...

Bene, oggi, girando su internet ,ho constatato che uno studente londinese ha "inventato" la soluzione migliore per risolvere il problema.Peccato che sia lo stesso che io ho postato gia molti anni fa . Chissà che qualcuno si renda conto della portata di tale progetto .Comunque non potrà appropiarsi della idea visto che è su internet da molto prima a nostro nome , dico nostro perchè ad alcuni , questa idea è veramente piaciuta.Meglio andare via dal Italia comunque....basta kuno studentello che conosca l' Inglese per metterci regolamente nel sacco . Besos!!!!!!!!!!

Bruno Corriani ha detto...

10 ANNI FA PROPONEVO...OGGI , 2018,DELLA MIA IDEA NON SI è FATTO NULLA DI NULLA E MIA FIGLIA STA CRESCENDO IN MEZZO AI RIFIUTI CHE NOI ABBIANO PRODOTTO NELLE GENERAZIONI PRECEDENTI. CREDO CHE SIA ORA DI AGIRE CON TUTTI I MEZZI A NOSTRA DISPOSIZIONE PER RIUSCIRE A RESTITUIRE LA TERRA AI NOSTRI FIGLI. LA MIA IDEA FUNZIONA E NON COSTA NULLA, LE NAVI VECCHIE LE PORTANO AL LARGO E LE FANNO COLARE A PICCO. SIAMO ALLA FRUTTA.

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